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Settore agroalimentare: la filiera è prima in Italia per contributo al PIL

L’agro-alimentare è primo tra le filiere italiane per contributo al PIL: statistiche e trend del settore agroalimentare.

L’agroalimentare è prima tra le filiere italiane per il contributo al PIL: questo è quanto emerge dal report “Settore food in Italia. Trend di consumo e modelli di business” curato da Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca Divulgativo di Rome Business School.

Il contributo della filiera agroalimentare vale 2,3 volte la filiera del fashion, 4,4 volte quella dell’arredo e del design e 4,5 volte quella dell’automotive.

L’evoluzione del settore agroalimentare - asserisce Mancini - comporta una “maggiore attenzione nella selezione degli ingredienti, provenienti possibilmente da allevamenti e impianti agricoli locali, il controllo dei fattori salutistici dei piatti proposti all’interno dei propri ristoranti e più scelta vegetale sugli scaffali di botteghe e grandi supermercati”.

Filiera agroalimentare italiana

Il report cita il The European House – Ambrosetti secondo cui l’industria alimentare italiana si posiziona al terzo posto nella classifica dei paesi UE, dopo Germania e Francia, ma prima della Spagna, con un valore di quasi 67 miliardi di euro, risultando in un valore aggiunto sul PIL del 3,8% contro una media europea del 4,1%.

Sostenibilità nel settore agroalimentare

La sostenibilità nel settore agroalimentare è diventata una priorità crescente sia per i produttori che per i consumatori.

Da un lato, le aziende sono sempre più impegnate a ridurre l'impatto ambientale delle proprie attività, adottando pratiche agricole rispettose dell'ecosistema e investendo in tecnologie innovative per migliorare l'efficienza energetica e ridurre gli sprechi. Dall'altro lato, i consumatori sono sempre più consapevoli dell'importanza di scelte alimentari sostenibili, mostrando un crescente interesse per cibi naturali e prodotti biologici a km 0, che garantiscono metodi di coltivazione privi di pesticidi chimici e rispettosi della biodiversità. Nel caso dell’Italia, il 45% dei consumatori scarta i prodotti con conservanti, il 66% predilige i prodotti bio (fonte: Cortilia, 2023).

La sostenibilità nel settore agroalimentare è quindi una risposta alle esigenze di un mercato che evolve verso una maggiore consapevolezza ecologica e sociale.

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